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Gli Auguri del Dirigente Scolastico

La lettera di auguri del Dirigente Scolastico a tutta la comunità scolastica

Semplicemente.
Senza espressioni complicate o rimandi.
Auguro a tutta la comunità scolastica un sereno periodo di festa e di recupero della
propria intimità.
Esprimersi con ‘buon Natale’ appare ai miei occhi come una semplice frase dettata
dall’occasione temporale e venata, a tratti, di banalità, senza considerare che non
tutti tra noi credono nel Natale o sono convinti della credenza cristiana.
Rimane il fatto che per quasi due settimane molti di voi saranno in un periodo di
pausa.
Ma sento forte il desiderio di ringraziarvi.
Grazie ai genitori che hanno dato fiducia alla nostra scuola e grazie specialmente a
coloro che promuovono le relazioni con docenti e dirigenza al fine di comunicare le
loro impressioni ed essere attori del miglioramento del nostro percorso. Grazie
anche a coloro che non vengono mai o risultano abitanti di altri pianeti perché la
loro assenza evidenzia quanto affetto compensatorio dobbiamo ai loro figli a noi
affidati.
A tutti i collaboratori scolastici un grazie speciale non soltanto per i consigli
importanti che mi danno per comprendere al meglio le diverse realtà dei nostri
allievi ma anche per la disponibilità incondizionata e gentile con cui si mettono a
disposizione e offrono il loro enorme contributo al di là delle norme, del compenso o
del protagonismo. Dai nostri collaboratori scolastici dovremmo prendere esempio
per l’educazione con cui si porgono e per dimostrare in ogni occasione di essere
donne e uomini di scuola e di possedere una genitorialità esemplare.
Grazie ai signori della portineria: non vorrei essere al loro posto! Frontiera e
trincea dove si svolgono e subiscono con pazienza e dignità casi realmente fuori ogni
logica e assurdi comportamenti.
Ai nostri cuochi, per la loro fantasia e per la volontà di essere sempre affianco ai
ragazzi con professionalità e simpatia. È un lavoro a volte complesso e di difficile
gestione ma ne ammiro la flessibilità e la capacità di adattamento.

Grazie alla segreteria tutta a partire dalla dolcezza e eleganza della dottoressa Izzo
che sa gestire con guanti felpati questioni non sempre veloci o semplici. Questi uffici
sono spesso osservati con sospetto o con ironia ma sfiderei chiunque di noi a vivere
tante ore a settimana nell’organizzare sostituzioni, convocazioni, assenze vere o
presunte, malattie, ricorsi, lamentazioni talvolta fuori luogo, adempimenti
burocratici che ad altri settori sono sconosciuti e non compresi. Ognuno di noi
dovrebbe essere in segreteria alle prime due ore di ogni mattina per capire cosa
realmente sia quel lavoro. Per non considerare le mie incursioni ad ogni ora (anche
antelucane) per invii di comunicazioni o richieste di varie notizie.
Grazie al mio staff di presidenza nuovo nella sua totalità che affronta con serietà e
immensa responsabilità il grave fardello che ho loro delegato. Diventano molto
spesso il ferro incandescente che viene a porsi tra la base dell’incudine e la forza del
martello. Grazie perché non tutti sono in grado o vogliono comprendere che un ruolo
è unicamente rivestito di servizio e dedizione mai di autoreferenzialità. Si trovano
sempre e sono disponibili oltre ogni immaginazione. Da alcuni viene letto come
facinorosa rappresentazione di sé stessi! Poveri coloro che vedono solo ciò e non
vanno al senso del servizio: essere in uno staff di presidenza è un carico esagerato
che implica attività scolastiche ed extrascolastiche di cui molti non hanno la minima
idea. Ma tant’è: è dell’essere umano l’interpretazione, e non sempre è quella giusta!
Grazie ai docenti della scuola Primaria. Un grazie per la loro umanità oltre che
professionalità. Sanno veramente portare a fioritura boccioli difficili da organizzare.
Ma vedere in uno sguardo panoramico come un bambino dalla prima arriva alla
quinta classe dimostra inequivocabilmente che qui i docenti sono con la “D”. E non
è facile gestire il distacco del bambino dalla famiglia quando a 5 o 6 anni si affaccia
ed entra in una istituzione formale e regolamentata come è e deve essere la scuola.
Grazie anche per la vostra gentilezza.
Ai docenti della secondaria di secondo grado un ringraziamento per saper gestire la
fascia d’età più ostica di tutte. Periodo di trasformazione fisica e psicologica e il

docente si trova a dover modificare ogni momento le tensioni e le irrequietezze
dell’età. A loro il compito più gravoso del traghettamento verso l’adultità.
Il mio riconoscimento all’attiva partecipazione dell’elemento caratterizzante del
Convitto: gli educatori. Validi aiuti per tutti noi e non soltanto per gli studenti.
Dobbiamo portare riconoscenza a questa professionalità che vede e interpreta
l’utenza sotto altri aspetti che sono arricchenti e determinanti per la valutazione
corretta e oggettiva. Rappresentano una via intermedia tra la docenza e la famiglia,
vivono quindi una peculiarità delicata. La gestione dei rapporti con le famiglie
spessissimo passa tramite e grazie a loro. Teniamone conto!
Grazie ai docenti della secondaria di 2°. Grazie per la loro collaborazione e per la
rete di rapporti che sanno trattenere tra di loro. Ammiro il loro spirito di
collaborazione e condivisione, il loro passare oltre le irriverenti strettoie normative
dandosi a gara per far apparire il nostro liceo come una scuola accordata e
professionale. Grazie perché condividono con il Dirigente l’idea di scuola senza
ergersi a freni sconsiderati alle iniziative ed agli eventi. Grazie per la loro affabilità
e delicatezza con cui si rivolgono tra di loro e con gli studenti: esempi viventi di
signorilità e umanità che pone in secondo piano la loro personalità per darsi ‘tutto’
alla crescita serena del discente. Mi commuovo talvolta per come, in specie i docenti
dell’ambito musicale, si rivolgono tra di loro sempre con il massimo rispetto e i toni
dell’affabilità. Una signorilità che solo l’arte musicale può infondere. Amo
fortemente che nessuno di loro obblighi colleghi o studenti a fare ciò che loro
singolarmente vogliono fare o che si impongano diffondendo notizie di presunte
affermazioni del Sottoscritto. Apprezzo la loro umiltà come il non ergersi a
pedagogisti da riviste di parrucchieri. Amo il loro essere sempre presenti nella
scuola senza percorrere corridoi e spargere chiacchiere insinuanti o, comunque,
inutili perché sanno e sentono il valore dell’istruzione. Grazie, di cuore, per essere
monumenti all’educazione e alla generosa istruzione.
Non si può non essere grati a quasi tutti i docenti di sostegno alle classi. Spesso non
si valuta la loro specificità e fatica. Vanno ascoltati perché sanno dare la

rappresentazione esatta delle classi in cui vivono e sentono gli umori e colgono
giornalmente il feed-back degli studenti.
Agli studenti auguro un sereno Natale, divertente e rilassato. E grazie perché mi siete
sempre vicini e venite a chiedere e a consigliarvi. Sappiate che, nelle regole e nel
riconoscimento obbligatorio dei ruoli (CS, Docenti, DS) sono sempre pronto a
cogliere le vostre suggestioni. Sappiate che possedete anche una vostra autonomia e
che farete ciò che concorderete con me direttamente e che nessuno, a partire da me,
pone degli obblighi se non quelli dello studio e del raggiungimento dell’obiettivo
formativo di successo. So che se vi chiedo con gentilezza ed educazione qualcosa,
nelle vostre possibilità, fate e, anzi, di più. Esigo solo una cosa: il rispetto delle
regole scolastiche. In queste ultime c’è il tutto: amicizia tra di voi, educazione con e
da i docenti, collaborazione, puntualità, creatività, inclusività.
Cari ragazzi da parte di questo Dirigente Scolastico e da parte di buona parte dei
Docenti c’è affetto; e siccome i giovani sono bilance incredibilmente attente, se il
peso dell’educazione scema in rapporto a quello della prepotenza o
dell’intimidazione sarete pronti e obiettivi nel dircelo perché il vostro crescere nella
serenità e nella preparazione (non scordiamolo!!!) è il nostro obiettivo.

Giovanni Battista Abbate